Saturday 17 July 2021

Agenzia Di Marketing a Arcidosso, Grosseto


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Arcidosso è un comune italiano di 4 295 abitanti della provincia di Grosseto in Toscana.


Agenzia Di Marketing a Arcidosso, Grosseto


Arcidosso risulta essere storicamente uno dei centri più importanti del Monte Amiata, nonché uno dei principali centri tra le province di Grosseto e Siena.

Il nome di Arcidosso viene menzionato per la prima volta in un documento del 4 marzo 860. Il nome deriva probabilmente dai sostantivi latini arx e dossum, che significano rispettivamente fortezza e dosso. A partire dal XII secolo si trovò a far away parte dei possedimenti della famiglia degli Aldobrandeschi della Contea di Santa Fiora, i quali la fortificarono, iniziando la costruzione del castello e la torre maestra accomplish l'aiuto degli abitanti di Casal Roveta, Talassa e Montoto, antichi insediamenti medioevali oggi scomparsi. Nel 1331, dopo uno dei più lunghi assedi condotti dall'esercito senese, comandato dal condottiero Guidoriccio da Fogliano, il castello ed il borgo di Arcidosso entrarono a far and wide parte della Repubblica di Siena. Questo storico evento è stato dipinto da Simone Martini e figura nel museo del Palazzo Pubblico di Siena, oggetto di una accesa disputa sull'attribuzione artistica dello stesso non ancora conclusa.

Arcidosso divenne poi sede di un vicariato tra il 1347 e il 1348, rimase sottomesso a Siena fino alla fine della Repubblica nel 1559, quando passò ai Medici di Firenze, che vi nominarono un capitano di giustizia. Ottenuto il ruolo di "capitale" amministrativa del Monte Amiata, ricevette le visite dei granduchi Cosimo II nel 1612 e di Leopoldo II nel 1842. Durante il periodo del Granducato di Toscana, fino a pochi anni prima dell'unità d'Italia, Arcidosso arrivò a contare oltre 12.000 abitanti: il quadruplo di quelli che risiedevano nel capoluogo di provincia Grosseto. Arcidosso, in seguito alla costituzione dello Stato unitario italiano venne eletto al ruolo di pretura. Il comune ha subito una drastica riduzione demografica a partire dal dopoguerra e molte località del territorio sono oggi nettamente spopolate. Tuttavia, la vicinanza alle piste da sci sulla vetta del Monte Amiata, la presenza di luoghi di interesse storico-artistico, la realizzazione di percorsi naturalistici e culturali, hanno reso Arcidosso una località turistica particolarmente frequentata d'estate e nel periodo invernale.
Inoltre nella seconda metà dell'Ottocento fu proprio questa cittadina a vivere le gesta e l'avventura mistica e sociale di David Lazzaretti.

Lo stemma di Arcidosso è costituito da uno scudo sannitico di colore rosso e verde su cui è presente una fortezza comport yourself torre da cui spunta una quercia. Lo stemma ha la seguente blasonatura ufficiale: «di rosso, al castello d'argento, torricellato di un pezzo merlato alla guelfa, chiuso e murato di nero, terrazzato di verde, la torre addestrata da una quercia al naturale piantata sul castello, pendente in banda e accompagnata nel cantone sinistro del capo da uno scudetto spaccato d'argento e di nero».. Tale alberatura posta a lato del castello compare anche nell'affresco di Simone Martini, presente nel Palazzo Pubblico di Siena.

Arcidosso sorge alle pendici del versante occidentale dal monte Amiata, ai margini dei grandi boschi che salgono sino alla vetta del monte. Per la sua vastità, il territorio comunale appare caratterizzato da aree molto varie tra di loro: si va dalla parte alta della montagna (1.600 metri circa) alle vallate che gradualmente scendono verso la Maremma. Il territorio è per gran parte coperto da foreste di faggi e di castagni, questi ultimi in particolare svolgono da sempre un ruolo importante per l'economia e la gastronomia del paese. Mano a mano che scendiamo di altezza possiamo incontrare anche vaste aree coperte da olivi e vigneti. Proprio dai vigneti di questa area si ricava il vino DOCG Montecucco. Parte del territorio è occupata dai rilievi pietrosi che salgono intorno al punto panoramico del monte Labbro fino a raggiungerne la cima, sulla quale si trova la Torre Giurisdavidica fatta costruire da Davide Lazzaretti.

Il territorio comunale, pur essendo classificato dal punto di vista sismico in zona 3, è stato l'epicentro di un terremoto verificatosi il 17 giugno 1868, che raggiunse la magnitudo 5,03 della Scala Richter ed il VI-VII grado della Scala Mercalli.

La biblioteca comunale di Arcidosso è situata in piazza Indipendenza, all'interno del Palazzo Comunale. Il patrimonio librario stimato è di circa 32 000 volumi.

Il comune di Arcidosso dispone di due strutture museali che fanno parte della rete provinciale Musei di Maremma:

Ad Arcidosso va segnalata la presenza della casa editrice Effigi, attiva nella pubblicazione di libri, riviste e collane che hanno per oggetto principalmente il territorio locale della provincia di Grosseto.

La castanicoltura nell'area del Monte Amiata, e in particolare del comune di Arcidosso, ha da sempre avuto diffusione, grazie alle condizioni climatiche particolarmente favorevoli, tanto che già negli statuti delle comunità dell'Amiata del XIV secolo si ritrovano specifiche norme per la salvaguardia e lo sfruttamento dei castagni, sia riguardo ai frutti sia riguardo alla legna. Ad oggi la castagna del Monte Amiata è tutelata dal marchio di qualità IGP. La castagna IGP del Monte Amiata è oggetto di una festa che ogni anno si tiene ad Arcidosso nel mese di ottobre: la "Castagna in festa".

Abitanti censiti

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente grow old di 688 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Il comune di Arcidosso fa parte dell'Unione dei comuni montani Amiata Grossetana, di cui costituisce il capoluogo. Inoltre, è uno dei comuni della Associazione Strada del Vino Montecucco e dei Sapori d'Amiata, della Associazione Nazionale Città dell'Olio e della Associazione Nazionale Città del Castagno.

Nel territorio comunale ha sede anche la Comunità Dzog-chen di Merigar West, comunità tibetana che si è insediata sulle pendici del Monte Labbro, in località Merigar fin dagli anni settanta, ove sono stati costruiti un tempio tibetano ed altri ambienti monastici.


 




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