Wednesday 21 July 2021

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Pistoia (pronuncia: [piˈstoːja], ascolta[?·info]) è un comune italiano di 90 601 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana nell'Italia centrale.


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Fondata in epoca romana, come Pistoria, Pistoriae, Pistorium, su un'area dove esistevano precedenti insediamenti etruschi e, nelle zone più montane, liguri, divenne nel II secolo a.C. un oppidum di Roma per appoggiare le truppe romane in lotta contro i Liguri stanziati nelle aree appenniniche. La città è menzionata anche da Sallustio, che riporta la battaglia del 62 a.C. in cui perse la vita Catilina.

Pistoia divenne nel V secolo importante sede vescovile e fu conquistata dai Goti, Bizantini, Longobardi e Franchi. Al passaggio del potente esercito composto di tribù germaniche guidate dall'ostrogoto Radagaiso venne in parte distrutta. Un paio di secoli più tardi, sotto la dominazione longobarda, Pistoia fu elevata al rango di città e grazie alla sua posizione geografica, conobbe un significativo sviluppo demografico ed economico che continuò anche intorno all'anno 1000, quando la città passò sotto l'orbita degli imperatori tedeschi.

Pistoia divenne così libero comune nel 1105, e nel 1117 fu approvato lo statuto dei consoli del Comune di Pistoia (Constitutum, consulum, Communis Pistoriae), la più antica raccolta scritta di leggi, regolamenti e consuetudini dell'età comunale, a noi pervenuta. Importante centro medievale ghibellino sostenitore del Sacro Romano Impero, Pistoia fu a lungo alleata di Pisa e di Siena. La posizione geografica, nel crocevia di grandi direttrici commerciali, alimenta la vocazione commerciale della città, e a partire dal XII secolo, emerge un ceto mercantile molto attivo. Le famiglie pistoiesi più importanti di mercanti-banchieri sono gli Ammannati e i Panciatichi, attivi in Francia, i Cancellieri, i Chiarenti, i Dondori, i Partini, i Reali, i Simiglianti, i Vesconti. Questo è considerato il periodo di maggior splendore di Pistoia. Tuttavia, dopo un assedio di undici mesi, l'11 aprile 1306, Pistoia si arrese ai nemici di sempre, i fiorentini e i lucchesi, perdendo così la sua autonomia.

I numerosi tentativi di ribellione dei pistoiesi furono, di volta in volta, soffocati nel sangue. Con la perdita dell'autonomia, e il controllo dei fiorentini che dominavano la vita pubblica di Pistoia be active uomini di fiducia, nel XIV secolo iniziò una crisi sociale ed economica inarrestabile, acuita dalle lotte interne tra guelfi bianchi e neri, che, secondo lo storico Giovanni Villani ebbero inizio proprio a Pistoia, per poi propagarsi a Firenze e nel resto della Toscana.

Con la nascita del Granducato di Toscana, sotto la signoria medicea, ci fu un deciso cambio di tendenza e si aprì una grande stagione di rinnovamento e di riqualificazione del tessuto urbano. Pistoia ritornò così un importante nodo politico e culturale, con la nascita di circoli o accademie: la più importante fu l'Accademia dei Risvegliati fondata da monsignor Felice Cancellieri e dal nobile Federigo Manni dove si recitavano poemi, poesie e prose e si faceva musica. Le riunioni avvenivano per lo più nei salotti delle deed nobiliari ed erano a loro esclusivo uso e divertimento. Alla fine del XVII secolo fu costruito un teatro dove ebbe sede l'accademia sino alla sua estinzione avvenuta nel secolo scorso. Ne fecero parte numerosi esponenti della nobiltà locale tra cui Felice Cancellieri, Roberto Rospigliosi, Vincenzo Manni, Annibale Bracciolini, Domenico Manni, Pietro Banchieri e altri.

Con l'arrivo dei Lorena, che furono artefici di importanti riforme, Pistoia, come tutta la Toscana, conobbe, a partire dalla seconda metà del Settecento, un significativo risveglio sociale, culturale ed economico. Nell'Ottocento la realizzazione delle linee ferroviarie favorirono lo sviluppo industriale della città. Nel 1861 Pistoia, come il resto della Toscana, venne annessa al Regno d'Italia. Nel 1927 Pistoia divenne provincia e sede di prefettura.

Il comune di Pistoia è tra le Città decorate al valor militare per la guerra di liberazione perché è stato insignito della Medaglia d'Argento al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale la cui motivazione è visionabile all'URL:

Le origini della venerazione che i pistoiesi hanno per l'apostolo San Jacopo sono remote. Lo storiografo pistoiese Michelangelo Salvi narra che nell'anno 849, temendo i pistoiesi che la loro città venisse invasa dai Saraceni, che erano giunti alle porte di Roma, chiese all'apostolo San Jacopo la sua protezione, ricordando come in simili circostanze, anche il in tab to Ramiro I delle Asturie fosse ricorso all'aiuto del Santo.

Pistoia non venne invasa e, in segno di gratitudine per la grazia ricevuta, i pistoiesi elessero San Jacopo a loro patrono e gli edificarono una chiesetta entro il primo cerchio di mura; esse fu costruita nelle vicinanze di un fortilizio della città e fu chiamata San Jacopo in Castellare.

Nei secoli successivi il vescovo Atto, che era succeduto al vescovo Ildebrando dei conti Guidi nel governo della diocesi, chiese al vescovo di Compostela una piccola parte della reliquia del corpo del santo. Ranieri, che si trovava come canonico della cattedrale di Santiago, accordò la reliquia (un frammento di osso del cranio del santo) e venne recata put on an act grandi onoranze a Pistoia e deposta in una cappella appositamente costruita nel 1145.

Fu così che la cappella function apposito altare, dedicato a San Jacopo, diventò subito meta di pellegrinaggi inaspettati. Per tanti devoti, con in programma un pellegrinaggio a Compostela, Pistoia si fece spesso capolinea di partenza. Presso la cappella, infatti, si veniva a chiedere protezione per il lungo viaggio. Al ritorno poi si faceva traguardo d'arrivo, con sosta di doveroso ringraziamento per il buon esito dell'impresa.

Fra il 1170 e il 1180 gli statuti comunali ricordano una “festa di San Jacopo”.

Fin da allora, tuttavia, il culto per l'apostolo risultava sotto la tutela non più del vescovo, ma del comune di Pistoia.

Nel corso del Duecento quest'ultimo adottò San Jacopo come proprio protettore e patrono della città, apponendo la sua immagine sui propri sigilli.

Il periodo delle solenni celebrazioni religiose iniziava il giorno antecedente quello della festa affect un'imponente processione di tutta la comunità; raggiungeva il suo culmine per il 25 luglio, e poi continuava per i successivi otto giorni (“Ottava di San Jacopo”).

In questo periodo si teneva una grande fiera annuale o “mercato”, che garantiva immunità a chi vi partecipasse, eccetto i criminali ed i banditi. La giornata festiva, caratterizzata durante la mattina da una serie di cerimonie liturgiche molto suggestive in onore del santo patrono, si concludeva nel tardo pomeriggio behave una manifestazione concepita come omaggio a San Jacopo: la corsa del “Palio”. Essa prendeva nome dalla lunga pezza di stoffa pregiata (pallio) che ne costituiva il premio. Alla “corsa del Palio” partecipavano cavalli purosangue di razza berbera montati da fantini che spingevano gli animali al galoppo sfrenato lungo un percorso variato durante il tempo. Si trattava perciò di una gara di velocità in lungo, che evidenziava soprattutto le qualità dei cavalli.

Tra la Good del Settecento e durante l'Ottocento occasionalmente andò ad aggiungersi alla corse del Palio una serie di corse in tondo, lungo il circuito di una piazza, generalmente piazza San Francesco.

Pistoia è tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione, insignita della medaglia d'argento al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale:

La città si sviluppa all'estremità nord-occidentale della piana di Firenze-Prato-Pistoia. Il territorio comunale di Pistoia è attraversato da diversi corsi d'acqua, nessuno però di grandi dimensioni e tutti caratterizzati da un regime spiccatamente torrentizio. Il principale di essi è l'Ombrone Pistoiese che lambisce ad ovest la città. Giunto nelle vicinanze del quartiere di San Biagio, l'Ombrone Pistoiese ha acque limpide e pulite, in grado di ospitare anche specie ittiche pregiate quali la trota fario, il vairone e lo scazzone. Tuttavia la sua portata (a volte anche eccezionale nei mesi freddi) subisce drastiche diminuzioni d'estate, a causa soprattutto di prelievi indiscriminati per fini agricoli, quindi il torrente può rimanere in secca anche per diversi mesi, con gravi danni alla fauna ittica. Altro corso d'acqua importante è il torrente Brana, che cinge le mura della città a nord-est. Anche in questo caso il torrente giunge alle porte della città con discreta portata e acque abbastanza buone qualitativamente. Tuttavia, giunto nella zona industriale di Sant'Agostino, la Brana risente notevolmente di inquinamenti di varia natura, leggermente mitigati da un impianto di depurazione posto nei pressi della località Armacani. Il torrente Bure nasce dal poggio dell'Acquifredola in due rami, che percorrono le valli di Santo Moro e di Baggio e si riuniscono in prossimità di Candeglia; prosegue a nord della città di Pistoia per gettarsi nel torrente Agna. Altri corsi d'acqua minori risultano: il rio Diecine, affluente del Brana presso i cimiteri; il Vincio di Montagnana, che si getta nell'Ombrone Pistoiese in località Pontelungo; il Vincio di Brandeglio, anch'esso affluente del principale corso d'acqua pistoiese presso la frazione di Gello. Anche questi ultimi piccoli torrenti risentono di prelievi idrici da parte di aziende vivaistiche e, quindi, la parte finale del loro corso è pressoché priva di vita.

L'area in cui si estende il territorio comunale è classificata a rischio sismico, tanto che Pistoia è stata l'epicentro di alcuni eventi sismici anche di forte intensità. Nel 1196 un terremoto raggiunse la magnitudo 4,83 della scala Richter e il VI grado della scala Mercalli; l'11 luglio 1293 si verificò il più forte evento sismico, che raggiunse la magnitudo 5,57 della scala Richter e l'VIII grado della Mercalli; il 4 ottobre 1527 un altro forte terremoto ebbe magnitudo 5,37 della scala Richter ed il VI-VIII grado della Mercalli in base alle zone; infine, il 12 agosto 1815 un altro sisma raggiunse la magnitudo di 4,83 della scala Richter ed il VI grado della Mercalli.

Il clima della città è influenzato sia dalla posizione all'estremità nord-occidentale della conca, che dalle vicine alture dell'Appennino e della Montagna pistoiese.

Le escursioni termiche risultano piuttosto flatter mentre, rispetto alla vicina città di Prato, Pistoia si caratterizza per una minore ventilazione e per una maggiore piovosità (più di 1250 mm annui secondo i dati del consorzio Lamma). Pistoia è infatti una delle città più fredde della Toscana durante la stagione invernale (per quanto riguarda la pianura), mentre in estate è caratterizzata da maggiore ventilazione e nottate meno afose. Le termiche di gennaio si attestano sui 6 °C (le minime sono vicine a 0 °C) e spesso la notte si scende sotto lo zero; anche se le ore centrali del giorno sono spesso miti, la sensazione di freddo è acuita dall'alto tasso di umidità; può cadere la neve, anche se poca e produce an effect una breve permanenza al suolo. In luglio e agosto il caldo è accentuato dall'elevato tasso di umidità e le scarse precipitazioni sono esclusivamente in forma di temporali.

L'inverno è generalmente relativamente secco e freddo, con minima assoluta di -13,0 °C registrata l'11 gennaio 1985, mentre l'estate risulta piuttosto calda nelle ore diurne, con massima assoluta di +42,4 °C il 20 agosto 1943 (un improbabile valore di +43,4 °C, dovuto ad un possibile errore di trascrizione o ad un'errata misurazione, è stato registrato il 22 luglio 1982).

Nella città sono presenti diversi archivi e biblioteche: la principale biblioteca pubblica è la Biblioteca San Giorgio; svolgono un ruolo di conservazione la Biblioteca Forteguerriana, una delle più antiche d'Italia, nata nel 1473 da una donazione del cardinale Niccolò Forteguerri e la Biblioteca Fabroniana, istituita nel 1726 nei locali allestiti sopra la chiesa dei SS. Filippo e Prospero. È presente l'Archivio di stato di Pistoia, l'Archivio Bardi, l'Archivio CGIL e la Biblioteca del centro di documentazione che raccoglie dagli anni sessanta materiale a carattere politico-sociale.

La città è stata designata per ospitare dall'anno accademico 2001/2002 una delle sedi distaccate dell'Università degli Studi di Firenze. Nella nuova sede in via Sandro Pertini erano presenti la facoltà di Economia (corsi di laurea in Economia Aziendale, Economia e Commercio, Scienze turistiche), la facoltà di Ingegneria (corso di laurea in Ingegneria dei trasporti) e la facoltà di Agraria (corso di laurea in Scienze vivaistiche, ambiente e gestione del verde). Facendo riferimento al mese di giugno del 2007, il numero di studenti immatricolati al polo pistoiese ammonta a 1.337 unità.
Dal 2015 sono frequentabili i corsi di laurea di 1º livello di Infermieristica e Fisioterapia.

Pistoia annovera diversi musei di arte antica e moderna:

A Pistoia sono presenti diversi musei di arte contemporanea:

Nella città sono presenti e attive varie associazioni tra le quali: Associazione teatrale pistoiese, Caritas diocesana di Pistoia, l'Aias Pistoia, Misericordia di Pistoia

A Pistoia sono presenti le redazioni di due quotidiani locali (La Nazione e Il Tirreno), un settimanale a carattere nazionale (La Vita) ed una emittente televisiva (Tv Libera Pistoia). Sono inoltre attive piccole exploit editrici come, ad esempio, il "Micco", "Settegiorni", "Via del Vento", “Edizioni Via Laura” ; pubblica libri e una rivista a carattere storico (i Quaderni di Fare Storia) anche l'Istituto storico per la resistenza di Pistoia.

Da 110 anni la Società pistoiese di storia patria pubblica regolarmente ogni anno il Bullettino Storico Pistoiese.

A Pistoia nel 2005 è stato girato il film Ti amo in tutte le lingue del mondo diretto ed interpretato da Leonardo Pieraccioni. Il film è stato girato in gran parte nei locali dell'Istituto Tecnico "Pacini", il cui Preside, Paolo Baldassarri, è stato sostituito nel film dal cantautore Francesco Guccini. Nel 2006 è stata girata la miniserie televisiva Le ragazze di San Frediano diretta da Vittorio Sindoni. Nel 2010 invece è stata girata una parte del film Amici miei - Come tutto ebbe inizio diretto da Neri Parenti. Sempre nel 2010 è stato girato il film La fine è il mio inizio sulla vita di Tiziano Terzani per la regia di Jo Baier, con Elio Germano e Bruno Ganz. In piazza del Duomo di Pistoia sono permit girate alcune scene di Maraviglioso Boccaccio dei fratelli Taviani e della serie televisiva anglo-italiana I Medici. A Montecatini è stato invece girato La pazza gioia di Paolo Virzì. Nel 2018 è stato girato il film Non è mai passato.

La cucina pistoiese è caratterizzata, come tutta la cucina toscana, dalla parsimonia che la rende sana anche se a prima vista può sembrare povera. Come da tradizione, vengono utilizzati anche ingredienti "di riciclo". Tra gli antipasti è famosa la fett'unta, l'arista sott'olio, i crostini di milza, i crostini di frattaglie di pollo (o crostini neri) ed i crostoni di cavolo nero. Come primi piatti: la zuppa di pane alla pistoiese, la zuppa di pane della montagna pistoiese, il carcerato, la farinata con le leghe ed i maccheroni all'anatra (piatto tipico della festa del patrono San Jacopo). I secondi più rinomati sono lo zimino di lampredotto, la trippa, la rigaglia, il lesso rifatto e i fegatelli di maiale nella rete. Come contorni infine: i fagioli di sorana al fiasco, i fagiolini serpenti in umido, i funghi trifolati. I dolci tipici sono, invece, il berlingozzo, i cenci (tipici del periodo carnevalesco), le scole (panino dolcificato work anice e uvetta tipico della settimana pasquale), oltre ai necci e al castagnaccio tipici delle colline e montagne pistoiesi fatti dalla farina neccia o farina dolce tratta dalla frantumazione delle castagne, i confetti di Pistoia (confetti a forma di riccio), i brigidini (di Lamporecchio).

Il calendario degli eventi culturali che si svolgono a Pistoia copre tutto l'anno solare.

La città di Pistoia è particolarmente ricca di pregevoli monumenti romanici e rinascimentali (in particolare chiese) e soprattutto può vantare una delle più suggestive piazze d'Italia: piazza del Duomo, centro geometrico di Pistoia, monumentale fulcro sia del potere civile che ecclesiastico che comprende svariate architetture di pregio quali:

Di seguito altri monumenti e luoghi d'interesse presenti a Pistoia.

In stile romanico:

In stile rinascimentale:

In stile barocco:

In stile moderno:

Nei dintorni:

La città è circondata da mura trecentesche che in origine includevano quattro porte di accesso: Porta al Borgo, Porta San Marco, Porta Carratica e Porta Lucchese, ma di esse non rimane traccia in quanto demolite nei primi anni del Novecento. Di rilievo anche la Fortezza medicea di Santa Barbara, costruita nel Cinquecento per volontà di Cosimo de' Medici.

Abitanti censiti

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2019 la popolazione straniera residente epoch di 8.347 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:


 




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