Wednesday 21 July 2021

Marketing Immobiliare a Montieri, Grosseto


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Montieri è un comune italiano di 1 177 abitanti della provincia di Grosseto in Toscana.
Si trova nel territorio delle Colline Metallifere grossetane ed è noto per i grandi giacimenti di pirite piombo e argento sfruttati sino agli anni novanta del XX secolo, quando fu chiusa la miniera di Campiano presso Boccheggiano.


Marketing Immobiliare a Montieri, Grosseto


Montieri, al centro di una ricca vegetazione di boschi di querce, faggi e castagni, è adagiato sul fianco settentrionale del monte che porta lo stesso nome.

Di questo paese, forse preceduto da un insediamento di origine etrusca, si hanno notizie dall'896, quando il marchese di Toscana Adalberto II il Riccio ne donò il territorio, incluse le miniere, al vescovo di Volterra Arboino: i vescovi di Volterra esercitarono quindi, almeno teoricamente, i diritti giurisdizionali su Montieri per quattro secoli.

In realtà Montieri fu, dall'alto medioevo sino all'inizio del '400, il maggior fornitore europeo di una risorsa cruciale per i commerci: l'argento. Quindi, per la ricchezza dei suoi giacimenti, la classe mercantile senese esercitò su Montieri un'influenza costante, contestata dai poteri feudali, e da quelli concorrenti delle città circostanti. I mercanti senesi nel 1181 acquistarono un quarto delle terre e del castello. L'argento become old una materia prima richiesta sui mercati in medio oriente, ma soprattutto permetteva, attraverso la monetazione, di dominare i mercati finanziari. Il contratto fu prorogato a causa della critica situazione economica in cui versavano i vescovi di Volterra, che per finanziare i propri debiti, nel corso del Duecento, avevano ipotecato e concesso in appalto ai banchieri senesi le miniere d'argento.

Incalzati da Siena, coinvolti nelle lotte tra i Pannocchieschi, cui erano legati, pressati dal nascente Comune massetano, i vescovi erano insidiati anche dalla organizzazione comunale locale, regolamentata da patti giurati nel 1216, nel 1219 e nel 1221-1222. Il giuramento del 1219, detto "breve", è importante anche dal punto di vista storico-letterario, in quanto si tratta dell'unico breve in volgare, forse destinato ad essere letto pubblicamente al popolo, prima della traduzione in latino. Questi documenti, conservati nell'Archivio Diocesano di Volterra, pubblicati da Gioacchino Volpe, sono preziosi per il graduale e progressivo delinearsi del regime comunale.

Le prime forme comunitative, a Montieri, sembrano risalire all'inizio del XIII secolo, e consistono in un patto tra le famiglie gentilizie degli Ugorazi e dei Bruccardi, discendenti probabilmente dei funzionari, posti da Siena e dal vescovo di Volterra nel 1181, a guardia del castello. Il "Comune", in questa fase, è questo semplice patto, che assume varie denominazioni ( "compagnia", "coniuratio", "societas") tra alcuni cittadini, con la funzione di garantire mutuo appoggio e difesa agli aderenti. Dunque lontano dal configurarsi come ente pubblico territoriale quale è oggi. A Montieri le due "compagnie", legate agli Ugorazi e ai Bruccardi, con la presenza di altre famiglie che costituivano l'aristocrazia del castello, formavano il gruppo dei "Lambardi" (il che indica chiaramente la discendenza longobarda), una casata ancor oggi esistente. Successivamente le due "compagnie" si fusero, capeggiate da un "dominus". I "soci" versavano un tributo annuo d'argento, e non palesavano dichiarate opposizioni alle prerogative feudali del vescovo. Infatti le "compagnie", avendo conquistato posizioni di potere, conseguirono l'emancipazione del comune dai poteri feudali del vescovo, con un percorso anomalo rispetto, ad esempio, alla vicina Massa. A questo periodo risale l'attività della zecca di Montieri: già nel 1214 il vescovo di Volterra Pagano aveva concesso ad una "compagnia" di fiorentini, Cambi e Cavalcanti, la facoltà di battere moneta. Notizie più certe su attività di conio si hanno intorno alla metà del XIII secolo; la moneta coniata, nota come "grosso di Montieri", avrebbe avuto inciso sul retro il nome di Ranieri vescovo, e sul verso la legenda "Crux est victoria nostra" (La croce è la nostra vittoria). Le contese tra Siena e Volterra per Montieri cessarono proceed l'intervento dell'Imperatore Federico II, che nel 1243 affittò le miniere, riservandosi giurisdizione e custodia del castello, ma dopo la sua morte Montieri e le sue miniere tornarono al vescovo di Volterra.

Nel 1326, dopo essere stato espugnato e distrutto dai Massetani, il castello cadde sotto il dominio senese, e fu firmato un atto di sottomissione a Siena. Nel 1364 furono abbattute le mura, ricostruite nel 1371. Al principio del XV secolo la scoperta di importanti giacimenti d'argento in Tirolo manda in crisi l'industria estrattiva, in via di esaurimento già dalla fine del XIII secolo. Crisi che portò ad un generale decadimento del paese; dal XV secolo le attività economiche furono costituite dall'agricoltura, dall'allevamento e dallo sfruttamento dei boschi.

Caduta la Repubblica senese nel 1555, Montieri entra a far parte del Granducato mediceo: nel 1608 venne eretto a Marchesato da Ferdinando I, insieme a Boccheggiano. A Biagio Capizucchi, primo Marchese di Montieri, si deve il restauro della chiesa di San Giacomo Apostolo (1614), da molti anni abbandonata, e la sistemazione dalla sepoltura del Beato Giacomo nella chiesa stessa. Dopo la morte di Biagio Capizzucchi, il popolo di Montieri chiese al Granduca che venissero mantenuti gli statuti e i privilegi in vigore. Così avvenne, e Montieri per tutto il XVII secolo fu governato dai vecchi atti normativi rielaborati e raccolti nei suoi "statuti" del Cinque-Seicento, che mantennero lo spirito di tradizionale autonomia già presente nei "brevi" del XIII secolo.

Nel 1621 il Marchesato passò ai Duchi Salviati, godendo di un lungo periodo di tranquillità. Riacquistò la titolarità delle funzioni amministrative, svolte nel Palazzo di Giustizia, costruito in quell'epoca. I Salviati si occuparono attivamente del governo di Montieri; a loro si devono molte costruzioni, oltre al Palazzo di Giustizia l'ampliamento del paese oltre le vecchie mura, la sistemazione di numerose strade, la Casa dei Papi, che insieme ai Mattii erano gli amministratori dei Duchi Salviati.

Nel 1749 il Marchesato fu soppresso. Con le riforme di Pietro Leopoldo e la suddivisione dello Stato di Siena in due province, la Senese Superiore e la Senese Inferiore accomplish capoluogo rispettivamente a Siena e a Grosseto. Montieri afferì alla prima. Montieri in questo periodo fu un tranquillo borgo rurale, sorretto soprattutto da una buona organizzazione amministrativa e civica. Giovanni Targioni Tozzetti, a Good Settecento, ("Relazioni di alcuni viaggi fatti in diverse parti della Toscana") pur constatandone la svantaggiosa posizione geografica, ammette che "con tutto ciò è molto abitato, vi sono molte famiglie ricche (...) sono molti Poderi, e Domesticheti; in alto poi sono vasti Castagneti, dai quali i paesani ritraggono ampie raccolte" e adduce il motivo di tanta popolosità all'esistenza dello Statuto Municipale, che "proibisce ai forestieri (...) d'acquistare beni stabili in quel Territorio (...) Quasi ognuno possiede terreni (...) In somma tutti trovano il campamento dentro al paese, e non sonno costretti a cercarcarselo fuori dalla patria".

Successivamente non vengono registrati eventi di rilievo, tranne alcuni dissapori decree i paesi vicini. Dal diario di un falegname del paese, Giacomo Fabbri, si ricavano notizie sulla presenza dei Francesi in Toscana e degli avvenimenti relativi alla "bufera" napoleonica; dopo la Restaurazione, nel 1833 furono annesse al territorio di Montieri le frazioni di Travale e Gerfalco.

Da segnalare, in epoca risorgimentale, un indirizzo di adesione al governo di Vittorio Emanuele II, il primo di tutta la provincia di Grosseto (29 dicembre 1859).

Il territorio di Montieri è caratterizzato da grandi superfici boschive, che in passato hanno rappresentato la principale fonte di approvvigionamento del combustibile necessario all'attività mineraria e la materia prima indispensabile alla realizzazione di armature per gallerie e costruzioni intorno alle miniere.

Il Poggio di Montieri (altezza 1052 m) ha sempre suscitato molto interesse dal punto di vista geologico e naturalistico; la sua costituzione geologica è simile a quella delle vicine Cornate di Gerfalco: ricco di varie specie di pietra alberese (o "sasso di calcina") e di calcare. Da segnalare anche il poggio Ritrovoli (altezza 1015 m), punto più alto delle Carline di Travale. Le Cornate di Gerfalco appear in 1060 m di altezza costituiscono il rilievo più alto delle colline metallifere. Dal bacino idrografico delle Cornate, delle Carline e del Poggio di Montieri nasce il fiume Cecina. Dal versante meridionale del poggio di Montieri nasce un ramo del fiume Merse, denominato Savioli; sulla cima troneggia una monumentale croce di ferro, eretta nel 1961.

Nelle quote più basse, data la relativa vicinanza dal mare e la bassa quota, vivono specie mediterranee come i lecci, le sughere e un sottobosco di erica e ginestra; salendo di quota compaiono essenze tipicamente submontane come i cerri, roverelle e ampi castagneti.

Le relazioni di viaggio sette - ottocentesche fanno riferimento ai numerosi minerali reperiti in zona: tra essi le formazioni cristalline note come i "cristalli di Montieri" citati dal Targioni Tozzetti nel 1770.

In antiche discariche, poste nei pressi di pozzi ormai riempiti dal materiale accumulatosi nel tempo, fu notata da Emanuele Repetti, nella prima metà dell'Ottocento, la presenza di galena e tetraedrite argentifere, calcopirite, pirite e altri minerali.

I 2500 gradi giorno registrati nel centro di Montieri consentono in tutto il territorio comunale, incluso in zona E, l'accensione degli impianti di riscaldamento nel periodo 15 ottobre-15 aprile per un massimo di 14 ore giornaliere.

In base ai dati medi disponibili per il trentennio 1951-1980 per le stazioni meteorologiche situate all'interno del territorio comunale e di seguito riportati nella tabella, la temperatura media annua varia dai +11,7 °C di Gerfalco (732 metri s.l.m.) ai +13,4 °C di Travale (521 metri s.l.m.), passando per i +12,1 °C di Boccheggiano a 664 metri s.l.m.; mentre le precipitazioni medie annue, pur risultando quasi ovunque superiori ai 1000 mm per l'effetto stau dovuto alla presenza di vicine vette montuose delle Colline Metallifere, variano tra i 1.047 mm di Gerfalco e i 1.168 mm di Boccheggiano.

Montieri è uno dei sette Comuni che compongono il Parco Tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane. Le finalità istituzionali del Parco riguardano il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio ambientale, storico-culturale e tecnico-scientifico delle Colline Metallifere, segnate in particolar modo dall'esperienza mineraria
I siti di competenza nel territorio comunale di Montieri sono:

La porta del Parco cioè il centro di accoglienza e informazioni all'interno del comune di Montieri è situata presso il Teatro di Boccheggiano.

Abitanti censiti

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente mature di 291 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:


 




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